PARITARY PRIVATE HIGH SCHOOL
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STAGE LINGUISTICO A FT.LAUDERDALE A.S. 2017-2018 DIARIO DI VIAGGIO

23 aprile 2018

​FREUD'S DIARY, day 1: "La partenza"

Mentre Milano ormai è nel cuore della notte
Arriviamo a Miami, cuore sveglio e facce cotte.
10 ore di volo e n'è valsa la pena:
Film, gelato e la pizza ripiena.
Ora che l'oceano dal pullman vediamo all'orizzonte
Siamo sicuri che in America lasceremo le impronte. 
We are ready! #keepintouch #freudgoestoflorida #weareinMiami #letstart 
@ Fort Lauderdale, Florida

 

24 aprile 2018

FREUD'S DIARY, day 2: "Le domande all'orizzonte"

L'orizzonte si spalanca già dal primo giorno: occhi nuovi, pensieri nuovi riecheggiano tra i corridoi della scuola. Le domande, curiose, ci incalzano da quando ci incontriamo dopo colazione, alla lunga marcia su Las Olas Bulevard, circondati da palme e yatch di lusso mentre, passo dopo passo, ci avviciniamo all'oceano.

Perché gli americani espongono così tante bandiere? Perché amano esageratamente l'aria condizionata? Mi viene mal di gola! Perché hanno deciso di ospitarci queste famiglie? Io l'avrei fatto? Perché al supermercato la coca cola ha mille gusti diversi dai nostri? Perché gli americani possono portare armi, ma non bere alcolici in pubblico? È fisicamente? Quante differenze da noi europei! Perché noi concepiamo la cena in un modo e loro in un altro?

Tutti questi perché hanno cesellato la giornata, come un prezioso ricamo. 
Sono domande semplici, spontanee e della pasta della curiosità e della viva vita che si risveglia, in questi giorni, in ciascuno degli 80 studenti e anche negli accompagnatori.

Nel tardo pomeriggio, domanda dopo domanda, siamo arrivati di fronte alla distesa azzurra e ventosa dell'oceano profondo. Con gli occhi pieni di quella bellezza ecco che l'ultima scontatezza viene portata via: e allora...perché proprio io sono qui? 
Che fortuna! Che regalo!

 

25 aprile 2018

FREUD'S DIARY, day 3 :"I professori non si toccano"

Oggi, 25 Aprile 2018, la giornata è iniziata con il ritrovo a scuola per le lezioni. L'inglese ci ha circondato: prima la voce del professore e poi i nostri interventi, un testo da leggere e un video da ascoltare. Uscendo sulle scale, per finalmente andare a mangiare, uno di noi ha detto un po' stupito: "STO DIMENTICANDO L'ITALIANO!" Dopo un'affermazione del genere c'era proprio bisogno di recarci alla mensa per rifocillarci e riposare. La calma, però, è durata poco, scalpitavamo per andare al mare! Così, dopo mangiato, abbiamo preso l'autobus e, arrivati a Las Olas beach, abbiamo tirato fuori costumi ed asciugamani. Ma possono rimanere tranquilli 80 ragazzi italiani, in Florida, davanti allo splendore dell'oceano? No, la quiete non è durata a lungo, soprattutto per le professoresse... Ecco cosa è successo: visto che ci eravamo divisi in due gruppi per prendere l'autobus, siamo decisamente troppi per un bus solo, alcuni professori sono arrivati più tardi e accaldati si sono sdraiati sotto le palme. Ma secondo voi, avranno potuto dormire davanti al mare????

Ficcanasando, quando siamo venuti a conoscenza della volontà delle prof. di non fare subito il bagno, abbiamo provveduto immediatamente. La giornata si è conclusa con del tempo libero, musica, giochi a pallone e drink in una noce di cocco. 
P.S. Nessun professore è stato maltrattato, per i reclami rivolgersi all'assistenza web www.iprofessorinonsitoccano.it.
Grazie per l'attenzione. Alessio

 

26 aprile 2018

FREUD'S DIARY, day 4: " Il viaggio studi continua".

Come ogni mattina ci siamo ritrovati davanti alla scuola per cominciare insieme la giornata. I professori ci hanno salutato con l'appello quotidiano dopodiché, alle 9:00, abbiamo iniziato le lezioni fino alle 13:00. Le lezioni sono state interessanti: ci hanno chiesto del nostro futuro e così abbiamo potuto scoprire un po' più di noi stessi. 
Io vorrei diventare un informatico. Ho raccontato che da piccolo avrei voluto diventare un pompiere mentre ora, piano piano, sto scoprendo che la mia passione è programmare! Vorrei diventare un bravo programmatore: il mio sogno è entrare nell' Ubisoft, un'importante azienda americana. Mi sono accorto, parlando con i miei insegnati americani, con le domande specifiche che mi facevano che, al Freud, istituto tecnico, ho intrapreso la mia direzione e vedo il mio futuro più chiaro. 

Il mio compagno, Omar, ha detto che vorrebbe fare il calciatore e che sa che sarà difficile. Io ho pensato che è proprio bello avere un sogno! Capisco qui, confrontandomi con gli altri, che più che decidere chi essere nel futuro, quale professione farò devo vedere cosa succederà. Non avrei mai immaginato di essere qui in Florida ad imparare l'inglese...e chissà questa esperienza che cosa mi porterà! PIÙ CHE DECIDERE BISOGNA GUARDARE! 

Finita la scuola siamo andati a mangiare al First baptism church, il luogo che oramai conosciamo bene perché tutti i giorni ci accoglie a pranzo. Dopo aver mangiato pollo, fagioli e insalata ci siamo subito avviati alla spiaggia e da lì è iniziato lo svago: partitelle a beach soccer e beach volley in cui la nostra squadra è stata incredibile. Infine, dopo tanti tuffi nell’oceano e una buona musica, il pomeriggio è volato. Così, dopo aver recuperato tutti, siamo tornati dalle nostre host family con un mezzo un po’ diverso dal bus, ovvero il “caddy” una macchinina a 9 posti che ci ha portato fino al terminal degli autobus. Omar, Simone e Matteo.

 

27 aprile 2018

FREUD'S DIARY, day 5:"Sai affrontare una tempesta?"

Mi è stato affidato di scrivere cosa mi ha colpito oggi, 27 aprile 2018. Ho deciso di non raccontare tutta la giornata ma solo il pomeriggio e la sera perché sono stati strabilianti! Dopo essere rientrati dalla mensa, per la prima volta avevamo ancora lezione il pomeriggio per il progetto WOW (Word Of Work), pensato appositamente per noi, per introdurci al mondo del lavoro: come si scrive un CV? Cosa vorrei fare da grande? Quali sono i canali che posso utilizzare? Di corsa, abbiamo raggiunto le classi non vedendo l’ora di terminare subito le lezioni pomeridiane per andare in escursione sulla Jungle Queen River Boat.

Purtroppo, ahimè, ci aspettava il primo imprevisto: le condizioni meteorologiche non erano per niente dalla nostra, nonostante la giornata fosse iniziata con il sole. Un twister, un piccolo tornado, stava spaventando tutti in Fort Lauderdale e noi non saremmo potuti assolutamente uscire da scuola finché l'allerta non sarebbe passata.
Ormai erano quasi le cinque e, anche se tanti lo chiedevano, non potevamo proprio avventurarci là fuori con quel tempaccio. Ci siamo fidati dei prof. che ci hanno detto di stare tranquilli, il meteo non dipendeva da loro ma avrebbero fatto di tutto per non farci perdere la barca. Ho notato che ci tenevano proprio a portarci, ed erano pronti a sfidare anche una tempesta tropicale! Così, con un briciolo di fortuna e tanta organizzazione, siamo riusciti ad arrivare sani, salvi e in tempo al molo. Il sole ha iniziato incredibilmente a splendere e noi avevamo tutta una parte della barca. Abbiamo attraversato i canali tra ville principesche e barche lussuose mentre lo speaker ci descriveva chi vi abitava e tutte le ricchezze. C'era anche la casa di Beckham. 

Siamo arrivati, infine, su un'isoletta in mezzo alla jungle: c'erano scimmiette, pappagalli e alligatori! Abbiamo sgranato gli occhi... non avevamo mai visto niente di simile! Subito ci hanno chiamato delle persone vestite da Indios con costumi coloratissimi e ci hanno servito la cena in una grande capanna di paglia! Poi è iniziato lo spettacolo con balli, prestigiatori e torce infuocate. 
Mentre guardavamo lo show ha ripreso il temporale tropicale fortissimo, forse più di prima: non ne avevo mai visto uno così! 
Stanchi, grati e felici siamo tornati a casa. Gli imprevisti non ci hanno fermato, anzi, insieme, possiamo affrontare anche una tempesta. Yonas

 

28 aprile 2018

FREUD'S DIARY, day 6: "A day in Miami"

Il weekend è iniziato con il ritrovo in tarda mattinata, per farci riposare un po' dai giorni di scuola e mare intensi dei giorni precedenti. L'appuntamento era alle 11:30 per prendere i due bus privati in direzione MIAMI. Oltre a noi 85 c'era la guida che ci avrebbe spiegato quello che avremmo visto.

Prima tappa Miami Beach con spiegazione di come Miami e Miami Beach siano due città distinte e di come è divisa Miami al suo interno in Downtown, Beaside, Miami Beach in North Beach, Middle Beach e South Beach. Arrivati a South Beach abbiamo fatto una piccola sosta per vedere spiaggia e rifocillarci. Non potevamo fermarci di più perché la giornata era ancora ricca di sorprese. La Seconda tappa, infatti, era a pochi km: Wynwood Walls Street Art District, il quartiere dedicato all'arte, appena riqualificato da un importante uomo d'affari, Goldman che ha chiamato artisti a mettersi in gioco ed esibire i propri lavori, installazioni o murales che vengono aggiornati ogni 3 mesi. Quando torneremo in futuro non vedremo le stesse opere! C'è anche un vero e proprio museo di arte contemporanea di emergenti che hanno ricordato nelle loro opere anche l'italia con la vespa, un quadro di Sophia Louren e addirittura una parte del quartiere Moscova di Milano.

Successivamente, siamo andati nel quartiere cubano chiamato Little Havana un quartiere colorato e ricco di folgore dove si parla prettamente spagnolo, qui abbiamo abbiamo effettivamente potuto pranzare e riposati al Domino's Park. Un simpatico signore con sua figlia riconoscendo il gruppo di italiani dentro al Mc Donald al gol dell'inter ci ha avvicinati chiedendo se nel nostro gruppo ci fosse la professoressa Letizia Marengon. La professoressa Santoro si è subito resa conto che questo signore era Mr. Redondo con sua figlia, una cara amica della professoressa Marengon che aveva pianificato di passare del tempo con loro conoscendo la loro storia. Redondo e sua figlia ci hanno regalato del loro tempo per raccontarci la loro storia mentre potevamo ammirare il punto più bello per vedere la baia baia di Miami, la Eremita de la Caritad. Il signore, Josè Redondo ci ha parlato di lui e della sua famiglia che è dovuta scappare da Cuba per colpa della dittatura che gli aveva tolto tutto, facendogli vivere periodi molto duri. Non avendo più nulla a Miami ripartirono da zero la loro vita Ora, con la sua famiglia, vive a Miami dove è psicologo.

Dopo aver ringraziato il signor Redondo e sua figlia Victoria, ci siamo diretti verso lo stadio di baseball Marlins Park dove ci aspettava una partita molto lunga e intensa tra i Miami Marlins e i Rockets. Lo stadio è stata un'esperienza unica perchè, essendo una partita molto lunga, vi sono momenti con musica e momenti in cui bisogna farsi notare dalle telecamere per essere ripresi oppure urlare per calcolare la quantità di decibel più alta. Più che una partita di baseball sembra uno show, infatti, ogni giocatore ha una propria grafica che lo rappresenta per quando batte. Purtroppo non siamo riusciti a finire la partita per via del tempo e dell'orario del coprifuoco a casa. Nonostante ciò il nostri amici Omar El Sayed e Lidia Quercia hanno ottenuto un souvenir unico ed indimenticabile: due palline che sono arrivate fin sugli spalti per due tiri sbagliati.
Mentre sto scrivendo questo diario mi trovo sul pullman super andare alle Everglades un parco naturale paludose dove vi sono alligatori, ma questo sarà per il diario di oggi. Niccolò

 

29 aprile 2018

FREUD'S DIARY, day 7: "Coccodrilli e vetrine: l'America selvaggia" 

Neanche la domenica ci si riposa durante il viaggio studi! Anzi è l'occasione per scoprire ancora di più zone inesplorate della Florida dove è rimasta la natura selvaggia!
Di buon mattino, ancora un po' assonnati siamo andati alle Everglades: una grande palude ad un'oretta di pullman da Fort Lauderdale. Siamo saliti su delle imbarcazioni dette idroscivolanti che si muovono sul filo dell'acqua, spinte da una imponente ventola. Il ranger che ci accompagnava ci ha fatto indossare i tappi perché altrimenti il rumore sarebbe stato troppo forte.

Ci siamo inoltrati per le vie d'acqua stagnante, sempre più veloci e abbiamo visto alligatori e coccodrilli che nuotano pacifici con solo gli occhi o parte del dorso visibili, confondendosi con i grossi rami della fitta vegetazione. Qualcuno di noi era molto bravo nel riconoscerli e si sporgeva dalla barca il più possibile, altri erano spaventati dai pericolosi animali. In profondità vedevamo passare grossi pesci di tutti i tipi, mentre gli aironi pesavano tutt'intorno

Dopo il safari nel cuore delle Everglades, un ranger ci ha portato in una arena dove ci ha presentato un pitone che teneva sulle sue spalle e 3 coccodrilli, il rettile più intelligente al mondo. I più coraggiosi, poi, hanno preso in mano un baby crocodile, ammaestrato, e hanno fatto una foto con lui! Dopo uno spuntino a base di coccodrillo fritto siamo andati nel famoso outlet SawGrassMills, grande come un quartiere, dove abbiamo preso i regali per noi, per i nostri genitori e fratelli che ci aspettano a casa! C'era tantissima gente e noi ci muovevamo veloci attirati dalle offerte strabilianti, bisognava essere un po' selvaggi e astuti come i coccodrilli per accaparrarsi i capi migliori!
Tra pochi giorni torniamo in Italia, ma vorremmo rimanere qui ancora un po'!!! Alessandro

 

30 aprile 2018

​FREUD'S DIARY, day 8: " L' Università di San Thomas"

La scuola TLA ha organizzato una visita all'Università San Thomas di Miami. È un campus molto grande dove abbiamo potuto essere freshman per un giorno, attraversando il grande parco che circonda la struttura e scoprendo l'interno dell'edificio. Marco Pinna, il direttore del TLA ci ha spiegato che per un ragazzo americano il campus diventa la sua nuova casa. Chi arriva si trova, per la prima volta magari, là fuori, nel mondo lontano dell'occhio vigile e dai consigli dei genitori, un po' come noi in questi dieci giorni. Il campus, quindi, è fatto per accogliere e  ricevere ciascuno con cura: camere - proprio come nei telefilm-, possibilita di preparare cena e pranzo nella propria cucina, caffetteria, shop, biblioteca e soprattutto tanto verde e campi da gioco dove potersi allenare e riposare dalle incombenze scolastiche.

Come vere matricole, ci siamo seduti ai banchi della grande aula magna dove, a fine estate, tutti i migliori studenti che hanno dimostrato di avere la stoffa  per una brillante carriera, si ritrovano, pronti per iniziare. Siamo tornati indietro con la memoria ad uno dei nostri primi giorni, immedesimandoci con la curiosità, aspettativa e timore per il futuro che pian piano si avvicina e chiede di non essere più bambini dando credito a quello che si è scelto per attitudine e passione. Mi piaceranno i professori? Me la caverò lontano da casa? Passerò gli esami? Avrò troppa nostalgia di casa? Troverò un amico vero? Dalle parole di Marco e dalle domande che ci faceva pian piano anche noi abbiamo intuito che c'è qualcosa che ci aspetta di grande in cui possiamo esprimere tutto noi stessi, senza paura, magari anche al di là dell'oceano. Dream big ci ha ripetuto spesso una nostra teacher in USA! 

Tutto qui è valorizzato: i grandi sportivi hanno borse di studio importanti per vivere l'università e chi ha talento potrà essere scelto nei migliori team. Abbiamo deciso, per il momento, di dedicarci a questo: salutato Marco siamo andati a giocare nei grandi campi da gioco del campus. Beach Volley, rugby e calcio sul prato che di solito vede allenarsi la squadra di....Luis Nazario da Lima Ronaldo!!!! Prof.ssa Marengon

 

1 maggio 2018

FREUD’S DIARY, day 9: “Siamo ormai al capolinea”

Ultimo giorno di scuola. Siamo ormai al capolinea. Oggi è l'1 Maggio e a Fort Lauderdale è nuvoloso. Colazione, rapidi a prendere il bus, speriamo di non perderlo, perché qui in Usa se c’è qualcosa che non funziona benissimo è il settore dei trasporti. Arriviamo a scuola, alcuni sono già lì seduti ad ascoltare musica, alcuni ballano, i prof ci stanno aspettando. Entriamo, saliamo come al solito dalle scale. Oggi sono giù di morale perché è l’ultimo giorno che salgo queste scale, mi mancheranno un sacco, perché qui ho vissuto delle giornate splendide. Facciamo lezione, come al solito, la prof è veramente brava, ci fa parlare tanto e vediamo tanti filmati. Oggi l’argomento è la Apple. 

Alle 12:50 usciamo dalla classe, sono affamato, andiamo a pranzo in mensa. Lasagne al ragù, pollo e contento. Niente in confronto alle lasagne di mia mamma, ma faccio il bis perché sono comunque molto buone. Mi siedo con i miei compagni soliti, mi diverto un sacco con loro anche se a volte esagerano. Che bello che i nostri prof italiani ci servono da mangiare! 

Oggi alle 14 dobbiamo essere di nuovo a scuola, quindi ci invitano a non soffermarci più di tanto. Chiacchieriamo un po’, sparecchiamo e andiamo. Ritorniamo a scuola, tutto fila liscio. Ho imparato a dire “beach” e “shit” senza confonderla con altre parole, che in inglese suonerebbero come parolacce. Ma non solo, ho imparato tantissimo e sono veramente contento di quanto fatto. Abbiamo il pomeriggio libero, alcuni prof ci accompagnano in spiaggia, ma c’è vento forte e non ci consentono di bagnarci. Ma restiamo lì, a condividere gli ultimi momenti piacevoli di compagnia e di condivisione. Alcuni giocano a palla sulla sabbia, altri si divertono con dei balli. Altri sono andati a fare le ultime compere, chi al centro commerciale, chi nei negozietti fronte spiaggia. Classe 3^Turismo

 

2-3 maggio 2018

FREUD’S DIARY, days 10-11: “Il ritorno"

L'ultimo giorno di ogni tappa è sempre speciale. Il nervosismo e l'ansia si mescolano con la nostalgia che appare nei nostri visi.

Ci siamo alzati, come tutte le mattine, per andare a scuola però questa volta era diverso, invece di portare lo zaino, portiamo le valigie, invece di andare a scuola andiamo al pullman. Per un attimo mi sono fermato e mi sono guardato intorno, alcuni dei miei compagni piangevano, altri salutavano le loro famiglie che, chissà se rivedranno ancora, e mi sono chiesto "e adesso, cosa facciamo? Torniamo in Italia alla nostra routine come se niente fosse accaduto? Impossibile, abbiamo lasciato un pezzettino di cuore qui e mai potremmo dimenticarlo.”

 

Mentre aspettavamo l'ora di partire, abbiamo mangiato per l'ultima volta tutti insieme e abbiamo giocato un po’ per scaricare l'ansia di tornare.In aeroporto non abbiamo avuto nessun problema e i nostri accompagnatori sono stati, come sempre, molto organizzati e disponibili con tutti. Per sorpresa di tutti, abbiamo trovato J-AX che prendeva lo stesso aereo. Che emozione! In aereo abbiamo guardato film, cartoni animati, abbiamo chiacchierato e giocato.. Dormiamo e ci risvegliamo che siamo già in Italia. All’ arrivo a Malpensa i nostri genitori ci aspettano, suona la sveglia, fine del nostro sogno, torniamo alla realtà, però felici e sorridenti pensando che l'ultimo giorno di ogni tappa marca l'inizio della successiva. Prof.ssa Barranco


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