In data 18 novembre 2016 le classi del biennio informatico e turistico, accompagnate dalle docenti Bruno Maria Rita, Ferro Daniela, Lo Bue Giuseppa, Tomasi Claudia e Tremolada Giorgia, hanno partecipato alla conferenza in diretta satellitare “Sulle regole. Cos'è la giustizia?” tenuta da Gherardo Colombo, ex magistrato ed ex membro del “pool mani pulite”.
Dopo aver lasciato la magistratura, attraverso la creazione dell'Associazione “Sulle regole”, Gherardo Colombo ha incontrato oltre quattrocentomila studenti di ogni parte d'Italia, per dialogare con loro di legalità e del rapporto di ognuno di noi con le regole.
Scopo principale dell'iniziativa è quello di incontrare, in un solo giorno, il più alto numero di studenti, per stimolarli sulla riflessione sul senso della giustizia e sul rispetto della legalità proposto dalla Costituzione.
L'evento, fondato su uno scambio di idee alla pari basate sul dialogo diretto tra Gherardo Colombo e gli studenti, ha proposto un'esplorazione approfondita del tema Giustizia:
- Giustizia è rispetto delle regole o qualche cosa di più e magari di diverso?
- Giustizia è un termine ambiguo?
- C'è giustizia? Cosa fare perché ci sia?
- Imporre la sofferenza è giustizia?
- La giustizia con la minuscola cos'è? A cosa serve?
- Come dovrebbe essere la giustizia per servire?
Il dibattito con gli studenti parte dal concetto di cittadino, che sta alla base del vivere sociale. Ciascuno di noi deve essere un cittadino attivo e fiero di rispettare le regole, anche se spesso non piacciono e non vengono seguite. Ciò che piace è invece il potere, soprattutto di scegliere liberamente. Fondamentale per il buon cittadino è quindi la conoscenza, punto di partenza per poter essere liberi.
“Se non so, non posso scegliere, e quindi non posso essere un cittadino libero.”
Il termine Giustizia possiede molti significati. In primo luogo è il principio a cui attenersi per rispettare gli altri e soprattutto per non ledere la libertà altrui. La giustizia inoltre è soggettiva, perché riguarda la capacità di ciascuno di esprimere un giudizio.
Nel passato il termine giustizia prevedeva la possibilità di discriminare. Fino al 1946, anno in cui le donne hanno ottenuto il diritto di voto, le regole erano dettate dagli individui di sesso maschile, e quindi il termine giustizia prevedeva che persone diverse avessero un rispetto diverso le une per le altre.
Spesso il termine Legalità viene associato a quello di Giustizia, anche se i due concetti sono diversi. Giustizia è un atto di fede, un riconoscimento universale, mentre Legalità significa rispetto della legge.
Gherardo Colombo prosegue il dibattito chiedendo ai ragazzi se oggigiorno tutti hanno uguale dignità e rispetto; se ciascuno di noi, qualunque cosa abbia fatto, è degno di giustizia e di rispetto. Dialogando con loro, porta i ragazzi a ragionare sul concetto di detenzione e di pena di morte.
Chiede loro se è giusto o sbagliato che i criminali siano reclusi in carcere, e soprattutto se è giusto che chi ha fatto il male riceva il male, come avviene nei Paesi in cui la pena di morte è ancora in vigore. Chiede quindi ai ragazzi se le persone sono tutte degne allo stesso modo e se la punizione è giusta.
La risposta che l'ex magistrato fornisce al suo pubblico è che, nel momento stesso in cui chi ha sbagliato chiede perdono, allora dovrebbe entrare in gioco la giustizia, perché le persone hanno sempre pari dignità, qualsiasi cosa abbiano fatto, in quanto è imprescindibile che il concetto di giustizia non debba comportare l'umiliazione dell'altro.
Conclude l'incontro dicendo che purtroppo ancora oggi il termine Giustizia evoca discriminazione e conflitto, in particolare fra la società e chi ha trasgredito le regole, attraverso l’uso della forza. Scopo della giustizia deve essere quello di recuperare le persone, non di punirle lasciandole al loro destino.