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USCITA DIDATTICA REGIONE LOMBARDIA, “SICURAMENTE DONNA” IN OCCASIONE DEL MESE DELLA GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE

In data mercoledì 6 novembre 2024 gli studenti selezionati saranno protagonisti del Progetto denominato “SicuraMente Donna” per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione e al contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne e dei minori. L’incontro darà diritto a un accredito di n. 10 ore di PCTO.

L’incontro si terrà alle ore 14.30 presso il Palazzo Pirelli – Sala Belvedere – sito in via F. Filzi, 22 Milano (MI)

 

CONTENUTI

Presentazione progetto difesa da “SicuraMente DONNA”: l’amore non prevede abusi – promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione e al contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne e dei minori.

 

PREMESSO

• che la violenza contro le donne provoca importanti danni alla salute psico-fisica delle donne, dei bambini e dei ragazzi che ne sono vittime, generando situazioni di vulnerabilità sociale e costi sociali che gravano sull’intera comunità;

• che la prevenzione e il contrasto della violenza sulle donne è un obiettivo programmatorio dei vigenti Piani di Zona degli Ambiti territoriali di Città Metropolitana;

 

l’Associazione Naikan-Do Shotokan Academy, presieduta dal prof. Fabrizio Villanacci ritiene “l’utilità sociale” del progetto sopra denominato, date anche le precedenti edizioni dal 2014 al 2024 che hanno riscosso notevole successo in ambito di partecipazione (fino a 80 donne a corso) e di risultati ottenuti in termini di supporto e risoluzione in termini di violenza domestica e assistita. L’Associazione, nata nel 2013 e specializzata in corsi di difesa da aggressione e Karate, ha sottoscritto il protocollo d’intesa per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione e al contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne e dei minori denominato FUORI dal SILENZIO, che vede tra i sottoscrittori anche diverse Istituzioni e che persegue tra i numerosi obiettivi anche quello di “promuovere azioni di prevenzione del fenomeno della violenza di genere all’interno dei contesti comunitari e di altri programmi di promozione della salute che coinvolgono target di popolazione Bersaglio”.

Si evidenzia che tra i firmatari di codesto Protocollo figurano:

• Prefettura di Milano

• Questura di Milano

• Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri

• Comando Provinciale della Guardia di Finanza

• IRCCS Policlinico San Donato

• A.S.S.E.M.I. – Azienda Sociale Sud Est Milano.

• il Comune di San Donato M.se, capofila

• gli AMBITI del SUD EST MILANO (Comuni di Carpiano, Cerro al Lambro, Colturano, Dresano, Melegnano, San Donato Milanese, San Giuliano Milanese, San Zenone al Lambro, Vizzolo Predabissi) e del PAULLESE (Comuni di Mediglia, Pantigliate, Paullo, Peschiera Borromeo, Tribiano);

• ATS - AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO;

• ASST – AZIENDA SOCIOSANITARIA TERRITORIALE MELEGNANO E MARTESANA (Consultori e Ospedale);

• CENTRO ANTIVIOLENZA E CASA RIFUGIO;

• Fondazione Somaschi Onlus fa parte dell’Associazione Nazionale D.i.Re Donne in Rete contro la violenza e della Rete Regionale Lombarda;

• FONDAZIONE CENTRO PER LA FAMIGLIA CARDINAL CARLO MARIA MARTINI ONLUS

• Naikan-Do Shotokan Academy asd

 

FINALITÀ E OBIETTIVI

FINALITÀ

Dare un serio e concreto contributo alla lotta della violenza di genere, in tutte le sue accezioni, partendo da un’attività pratica (difesa personale) che si è constatato, con l’esperienza, che funge da immediato tramite con le persone vittime di violenza per poi ampliare l’attività in collaborazione con Professionisti, rigorosamente iscritti ai relativi Ordini e Albi di categoria, e tutti i sottoscrittori del Protocollo de quo e con associazioni terze che si occupano di violenza (ad es, Unione Nazionale Vittime). Attraverso questo protocollo si intende altresì promuovere strategie operative condivise per la realizzazione di interventi di prevenzione e contrasto ai fenomeni di violenza nei confronti delle donne, con o senza figli/e minori, tempestivi ed efficaci, al fine di individuare le più idonee metodologie di intervento da adottare da parte dei soggetti coinvolti, ciascuno secondo le rispettive priorità, professionalità e ambiti di competenza partendo per la presa in carico delle situazioni sino alla chiusura dei progetti individualizzati. Approfondire tematiche riguardanti la dinamica vittima e carnefice e le strategie per il superamento della vittimizzazione. Educare al rispetto di genere Sviluppare competenze comunicative e interpersonali efficaci orientate al lavoro di rete

• EDUCAZIONE

• PREVENZIONE

• INFORMAZIONE

• SICUREZZA

 

Finalità fisiche:

• presa di coscienza del corpo e del suo impiego;

• posizione del corpo e suo equilibrio;

• coordinazione;

• educazione al movimento;

• orientamento nello spazio:

• sviluppo dell’attenzione;

• educazione all’osservazione;

• educazione alla memoria;

• sviluppo dei riflessi.

 

Finalità educative:

• miglioramento dell’autonomia e dell’autostima;

• acquisizione di regole comportamentali sia in seno al gruppo che in altri contesti;

• informazione sulle situazioni di rischio;

• informazione sui luoghi di rischio;

• informazione sui pericoli del Web;

• rispetto dei fondamentali valori umani;

• educazione civica;

• difesa solidaristica;

• contrasto dei fenomeni di bullismo;

• educazione al rispetto per le donne;

• integrazione sociale.

 

OBIETTIVI

Essere un punto di riferimento locale per tutti coloro che necessitano di un supporto o informazioni preventive per la lotta alla violenza aiutando chi ne abbia necessità e non sia pronto a rivolgersi alle forze dell’ordine, Istituzioni preposte o Professionisti. L’associazione si pone così da collegamento iniziale tra la vittima e l’organo più idoneo ad aiutarla accompagnandola ed assistendola con un percorso puntuale di avvicinamento alle Istituzioni o fornendo gli strumenti più idonei per una risoluzione autonoma nei casi meno gravi.

• sviluppare un sistema di base omogenea di competenze necessarie per poter operare in modo efficace ed efficiente in contesti ad alta promiscuità e per poter sviluppare successivamente singole competenze specifiche che possano ulteriormente qualificare la Donna avviando un percorso verso l’eccellenza del ruolo;

• sviluppare le proprie competenze sui processi tecnici;

• creare un gruppo di operatori che collaborino tra loro e costituiscano un riferimento per quanto riguarda le problematiche poste dai casi di violenza sessuale;

• creare un percorso specifico per le donne che abbiano subito violenza o maltrattamenti, elaborando dei modelli di intervento adeguati a fornire indirizzi e risposte e prevedendo anche la messa in rete di risorse extra Protocollo;

• creare un percorso specifico per minori con sospetto di maltrattamenti e/o di abuso sessuale, elaborando specifici modelli di intervento, in rete con altre risorse del Protocollo ed extra Protocollo;

• facilitare e standardizzare l’espletamento delle procedure e dei rilievi necessari, per tutti gli operatori che possano trovarsi di fronte ad un caso di donna maltrattata o violentata;

• offrire una migliore accoglienza alle donne e ai minori che hanno subito violenza sessuale e/o maltrattamenti;

• conoscere e utilizzare informazioni riguardo ai riferimenti legislativi e agli obblighi di legge previsti;

• raccogliere e conservare correttamente il materiale refertato in modo da poterlo trasmettere agli organi competenti;

• sviluppare consapevolezza del proprio ruolo all’interno della Comunità sia verso l’esterno sia verso la struttura organizzativa che si frequenta;

• fornire le competenze di base utili alla difesa personale e dei familiari;

• rafforzare la tutela delle vittime di maltrattamento, violenza sessuale, atti persecutori e lesioni, connessi a contesti familiari o nell'ambito di relazione di convivenza (violenza domestica e di genere);

• promuovere l’avvio o il rafforzamento di interventi rivolti agli autori di violenza al fine di prevenire i comportamenti maltrattanti o ridurne la recidiva.

• creare, mantenere e rafforzare sinergie e collaborazioni con tutti soggetti esterni che hanno sottoscritto il Protocollo;

• promuovere campagne di informazione e sensibilizzazione per far emergere fenomeni di disagio, maltrattamento, violenza nei confronti delle donne;

• sostenere e consolidare percorsi educativi rivolti alle scuole per prevenire e contrastare la violenza contro le donne attraverso l’educazione ai diritti umani e al rispetto della pari dignità delle persone; • promuovere momenti di studio e confronto sugli sviluppi normativi in materia di diritti umani, prevenzione e contrasto della violenza contro le donne, protezione delle vittime;

• studio dello stress psico-fisico in situazioni a rischio, metodologie di allenamento psicologico e fisico;

• conoscenza ampliata del concetto di difesa - come e perché difendersi;

• tipologie di violenze, abusi e forme di stress – in ambiente scolastico, domestico, lavorativo esterno;

• conoscenza di sé, delle proprie modalità relazionali e dei propri “confini”;

• adattamento e meccanismi di difesa; • sensazioni ed emozioni come princìpi di prevenzione;

• azioni e reazioni, la mente e il corpo;

• ad uso difensivo, tecniche di colpi con gli arti inferiori e superiori per difesa: uso dei pugni, avambracci, gomiti, calci, ginocchia, ad uso difensivo; tecniche di difesa da aggressione a mano nuda, in piedi, seduti e al suolo;

• informazioni sulle aggressioni e minacce con armi proprie e improprie (coltello, siringa, taglierino, pistola, bastone, ecc.), limiti delle reazioni e messa in guardia da queste estreme e gravissime situazioni; tecniche di difesa da strangolamenti e prese al corpo frontali, laterali, posteriori (con mani, legacci, corde...) in posizioni: seduti, in piedi e al suolo; metodologie e tecniche di difesa al suolo con avversario a mani nude o armato;

• molestie sessuali;

• tentativo di violenza sessuale e stupro;

• allenamento sotto stress per sviluppare la difesa fisica e psicologica in situazioni ed ambienti ostili - domestico, al chiuso, all’aperto; allenamento alla difesa con l’utilizzo di oggetti comuni: chiavi, pettine, bottiglie, penne, ecc.;

• aspetti legali della difesa personale nel nostro Paese;

• psicologia del crimine e dell’aggressione con particolare attenzione alla difesa personale femminile e al bullismo singolo e di gruppo.


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