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INSEGNARE LE LINGUE STRANIERE OGGI a cura della Prof.ssa Giorgia Tremolada - SCUOLA TECNICA TURISMO S. FREUD

18 luglio 2016

Fino a pochi decenni fa era opinione diffusa che per conoscere bene una lingua straniera bastasse studiarne a fondo la grammatica, ossia possederne un’efficace competenza linguistica. Bastava essere padroni della fonologia, della morfosintassi e del lessico di una lingua straniera per poter affermare di conoscerla. Il processo di insegnamento – apprendimento della lingua avveniva per lo più attraverso un metodo deduttivo, in cui il docente spiegava le regole della grammatica e chiedeva ai propri studenti di applicarle attraverso tecniche ed esercizi mirati. Poco spazio veniva lasciato allo sviluppo e al potenziamento delle abilità di ascolto e di comunicazione. Oggi il ruolo di tale competenza linguistica è stato ridefinito, poiché si è accertato che conoscere una lingua e saperla utilizzare in contesti comunicativi reali significa in primo luogo saper soddisfare uno dei bisogni primari dell’essere umano, quello di comunicare.

L’apprendimento della lingua straniera, visto come un processo lineare e cumulativo di informazioni, secondo cui ciò che si è appreso negli stadi precedenti viene trasferito agli stadi successivi,  è stato quindi sostituito dall’idea che la lingua straniera sia un sistema linguistico in evoluzione che deve essere acquisita per lo più in modo spontaneo.  Gli esseri umani infatti possiedono la capacità innata di acquisizione di una lingua grazie all’esistenza del LAD (Language Acquisition Device), un meccanismo che permette all’apprendente di analizzare un determinato input, formulare delle ipotesi, verificarle, e infine generalizzarle, riuscendo a comprendere e produrre un numero infinito di frasi mai sentite né prodotte in precedenza.

Tale processo di acquisizione della lingua straniera, totalmente spontaneo, pone al proprio centro lo studente, che deve soddisfare un bisogno comunicativo e deve cercare di apprendere la lingua straniera nello stesso modo in cui acquisisce la propria lingua materna. Compito del docente è quello di guidare l’allievo in questo processo, ponendosi come obiettivo primario lo sviluppo della competenza comunicativa. Il docente di lingua diventa pertanto un insegnante di lingua-cultura che deve “saper fare con la lingua”, per trasmettere tutte le nozioni e le funzioni comunicative che consentono agli studenti di soddisfare i propri bisogni. Sviluppare la competenza comunicativa negli studenti significa assecondare un processo il più possibile naturale. Tale competenza comprende, oltre alla competenza linguistica, anche la competenza extralinguistica e la competenza socio pragmatica.

Il miglior metodo a disposizione del docente per sviluppare la competenza linguistica è il quello implicito. Egli guida i propri allievi verso un apprendimento induttivo delle regole grammaticali, attraverso la riflessione sulle regole stesse, sulla loro scoperta, e sulla loro fissazione. La conoscenza esplicita della grammatica, attivata per metodo deduttivo, svolge solo una funzione di controllo formale dell’apprendimento. Il docente funge da guida e da supporto, laddove le competenze dei suoi studenti non arrivano, sono incerte o addirittura errate. Insegnare la grammatica è “contro natura”, mentre “riflettere sulla grammatica” è naturale – grazie al LAD.

La competenza extralinguistica sviluppa la comunicazione extralinguistica, fatta di gesti, espressioni e conoscenza del contesto socio-culturale, delle abitudini e degli stili di vita del popolo parlante una determinata lingua. Gli studenti hanno il compito di osservare i gesti e le abitudini delle diverse culture oggetto di studio focalizzando l’attenzione sull’ambiente, sul modo di comportarsi delle persone, sulla scoperta dei linguaggi non verbali, identificando punti di convergenza o di divergenza fra la propria cultura e culture diverse.

La competenza socio pragmatica e interculturale consente agli studenti di utilizzare la lingua in modo appropriato in situazioni reali per soddisfare i propri scopi comunicativi. Essa comprende la capacità di utilizzare modalità comunicative adeguate al contesto, sia in termini sociolinguistici che relazionali e culturali – per esempio la capacità di utilizzare registri diversi a seconda del contesto in cui avviene la comunicazione.

Per sviluppare tutte queste competenze, e quindi la competenza comunicativa nella sua globalità, l’insegnante di lingua straniera deve sviluppare e potenziare nei propri studenti tutte e quattro le abilità – di comprensione e produzione orale e scritta, in inglese listening, speaking, reading and writing – utilizzando materiale per lo più autentico, didattizzato e semplificato a seconda del livello dei propri studenti. In questo modo essi hanno la possibilità di calarsi in contesti sociolinguistici autentici e reali, di apprendere non solo il linguaggio verbale e non verbale tipico della lingua straniera oggetto di studio, ma anche le caratteristiche tipiche del contesto socioculturale del Paese dove la lingua oggetto di studio è parlata. Facendo ciò il docente punta al successo formativo di tutti i suoi studenti.

 

 


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