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Quando la vacanza causa stress... - Scuola Privata Informatica Freud

25 agosto 2017

Finalmente dopo un anno lavorativo arrivano i mesi di luglio e agosto in cui la maggior parte delle persone si concede una vacanza.
Spesso, però, le vacanze si rivelano più uno stress che una fonte di relax.  Scuola Freud Milano Turismo
 
Innanzitutto, cos’è lo stress?
Lo stress è una nostra risposta adattiva nel momento in cui ci sono dei cambiamenti tra il nostro organismo e l’ambiente.
Benchè se ne pensi, non ha solo un’accezione negativa: esistono l’ eustress e il distress.
L’eustress, come ci suggerisce il prefisso “eu” che in greco significa “buono”, ha appunto una connotazione positiva e serve a darci stimoli costruttivi.
Il distress, invece, è lo stress cattivo che provoca ripercussioni negative a livello fisico e psichico.
Lo stress prepartenza è causato da moltissimi fattori: la scelta della meta, la preparazione dei bagagli, la scelta del viaggio in relazione alle possibilità economiche, il doversi affidare agli esperti del settore, il cercare continuamente su Internet le migliori offerte oppure il dover preparare tutto in fretta e furia per un volo low-cost appena trovato online. A questo si aggiunge l’organizzazione delle ferie, il trovare dei giorni che vadano bene per tutti i membri della famiglia o per tutto il gruppo di amici con cui si è deciso di partire, il programmare cosa visitare e dove.
Insomma, tutto questo può causare davvero molte fonti di ansia e, ovviamente, di stress!
 
Cosa fare per far fronte allo stress da vacanza? Istituto Tecnico Tecnologico Informatico Freud
Innanzitutto è necessario non idealizzare le vacanze. Proprio così.
Più carichiamo di aspettative qualcosa, maggiore è la probabilità di rimanerne delusi se tutto non si verifica così come lo avevamo immaginato.
Essendo le vacanze un periodo dell’anno molto desiderato è molto facile che ciò accada.
Ecco quindi alcuni consigli:
ricordiamo che le vacanze costituiscono una piccola parte dell’anno che ci si augura sia piacevole, ma potrebbe non essere così. Sono un momento per staccare la spina, ma non sono l’antidoto della nostra felicità. Quando le vacanze saranno terminate la vita riprenderà con gli stessi ritmi. Attenzione, quindi, a non considerarle la soluzione a tutti i problemi che al nostro rientro saranno magicamente scomparsi.
partire, o comunque mettersi in standby per qualche giorno, significa cambiare i nostri ritmi giornalieri. Questo non ha sempre delle ripercussioni positive sul nostro corpo e sul nostro fisico: soprattutto l’appetito, l’umore, il sonno possono risentirne. Non vi abbattete, è normale che debba passare qualche giorno affinchè il nostro corpo si adatti ai cambiamenti e così anche la mente!
Ora, sembra che tutto sia andato per il meglio, l’organizzazione è stata facile e con pochi (se non zero) imprevisti, siamo in trepidazione perchè non vediamo l’ora di arrivare a destinazione, le foto che abbiamo visto del posto che andremo a visitare e dell’albergo ci hanno fatto ben sperare di aver trovato la vacanza dei nostri sogni, e poi, arrivati a destinazione ci accorgiamo che non era proprio così come lo avevamo visto in foto!
L’aspettativa così elevata, caricata anche da altri fattori come, appunto, le foto dei posti caricate online magari con dei feedback di alcuni turisti che non sono poi negativi, molto probabilmente ci farà sprofondare in una grandissima delusione.
ALT! Per quanto possibile, cerchiamo di vedere il lato positivo: se possibile possiamo pensare di cambiare albergo oppure informarci e organizzarci in modo tale da raggiungere delle mete tramite delle navette o degli autobus.
Paradossalmente, è anche l’elevata organizzazione che può essere nostra nemica. Quando si parte è necessario lasciare una “spazio” anche agli imprevisti e alle soluzioni all’ultimo minuto.
Però non temete: il fatto che una vacanza non sia partita come volevamo noi non significa che debba essere totalmente un disastro.
Prendiamo tutto con moderazione e leggerezza. Le vacanze non devono essere per forza divertenti o piene di cose da fare, ma possono risultare anche a tratti noiose. Impariamo ad accettare anche questo lato, a concederci anche un po’ di noia, cerchiamo dei passatempo come leggere, passeggiare o andare in bicicletta: non necessariamente tutti i giorni devono essere pieni di cose da fare.
 
Come se non bastasse, anche il rientro dalle vacanze può essere soggetto a stress. In inglese si chiama Post Vacation Blues (“blue” significa tristezza, depressione).
Cefalea, difficoltà di concentrazione e di attenzione, difficoltà nella digestione, umore depresso e apatico sono tutti segnali dello stress da rientro.
Recenti studi effettuati dall’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) hanno dimostrato che questa patologia può arrivare a colpire anche il 50% dei vacanzieri.
 
Cosa fare se si soffre da sindrome da rientro? Scuola Privata Secondaria Secondo Grado Milano Freud
Anche qui, non ci agitiamo! Ricordiamoci che abbiamo bisogno di tempo per riprendere le nostre abitudini, per riabituarci agli impegni giornalieri e lavorativi. Cerchiamo di non appesantirci con il cibo e di fare attività fisica: questo consente di non essere troppo rallentati e scaricare la tensione. Gradualmente, riprenderemo i nostri ritmi.
 
Ricordate: moderazione, leggerezza e soprattutto…pazienza!

Buone vacanze e buon rientro!


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